“Colpo di scena… Funziona!” e’ stata la battuta di Renato Soru alla presentazione del nuovo motore di ricerca istella tutto italiano di paternita’ pisano-cagliaritana, nato da un progetto di Tiscali, quasi a scongiurare l’incubo di Volunia.
Dopo la presentazione a Roma di ieri istella e’ stato messo online e quindi aperto a tutti. Questo nuovo motore di ricerca italiano, perche’ lo stesso fondatore ha ripetuto piu’ volte quanto sia meglio “parlare delle immense bellezze e patrimoni del nostro paese con voce italiana anziche’ straniera”.
A dire il vero il progetto non nasce solo per questioni tutt’altro che filantropiche. Nel discorso di presentazione Soru (fondatore di Tiscali - ndr) ha rimarcato la sua posizione relativa al fatto che negli ultimi anni troppo spesso monopoli importanti sono stati ceduti all’estero, il riferimento al colosso di Mountain View appare fin troppo evidente.
Istella e’ oggi il piu’ grande archivio italiano online, con piu’ di 3.000.000 di siti e oltre 3.000.000.000 di pagine web, dati che, si sa, domani saranno gia’ vecchi. Ma istella non si propone solo come contenitore di notizie. Il desiderio dei creatori del motore di ricerca e’ quello di creare uno spazio virtuale all’interno del quale si possa cercare, ma anche condividere, raggruppare e commentare. Una tipo di ricerca molto simile a Pinterest e alla sua logica di ping e re-ping sugli argomenti di interesse.Cerca, contribuisci e condividi – questo e’ il payoff scelto per identificare istella.
Naturalmente ci vorra’ qualche tempo perche’ istella vada a pieno regime, ma e’ assolutamente importante notare come solo il progetto di Soru goda delle eccellenti collaborazioni di ICAR-SAN, dell’ICCUdella Guida Monaci e Blom CGR, enti nazionali di rilievo per la cultura, per la catalogazione, per le riprese aeree e il telerilevamento. Questi contributi esterni sono stati messi a disposizione di istella per sottolineare l’immenso patrimonio del nostro paese, la ricchezza di opere, di luoghi e di sapere che tutto il mondo ci invidia. Perche’ il rilancio dell’economia passa anche dalla valorizzazione dei propri patrimoni. A questo si aggiunge il suggestivo contributo estero di HERE della Nokia, che permette di visualizzare il Paese attraverso le immagini satellitari attuali e del passato, per vedere i cambiamenti dei territori nel corso dei decenni.
Chiaramente a monte del progetto c’e’ anche una valutazione di carattere economico, Google lo scorso anno fa fatturato più di 2 miliardi di euro tra pay per click e attivita’ di promozione, con un aumento costante nel tempo. Tutti i media perdono terreno dal punto di vista di investimenti pubblicitari, mentre il web registra incrementi, perche’ non far rimanere in Italia questi soldi e non creare nuovi posti di lavoro? Un Sistema-Paese che si prende delle responsabilita’: per raccontare con parole italiane le “cose” dell’italia.
Un altro aspetto caratterizzante di istella, che lo differenzia da Google, sara’ la non contaminazione dei dati a cui si avra’ accesso con la ricerca. Google effettua ricerca sulla chiave di quelle che lui riconosce come le “abitudini” dell’utente, organizzando i dati secondo quelli che secondo lui, saranno le sue preferenze. Istella non sfruttera’ i dati dell’utente come elementi selettivi della ricerca poiche’ gli sviluppatori hanno deciso di elaborare un algoritmo che non sia cosi’ restrittivo, perche’ possa prendere in considerazione il cambiamento delle abitudini e dei punti di vista di ogni singolo individuo.
Istella avra’ volutamente una forte connotazione social: anche se i contenuti saranno monitorati e verificati dalla societa’, molto sara’ lasciato alla volonta’ degli utenti. In primis il fact checking, ma anche la possibilita’ di commentare, di aggiungere informazioni, contenuti e immagini inerenti a qualsiasi tipo di argomento. Sara’ inoltre possibile seguire i commenti e le pubblicazioni di utenti che ciascuno riterra’ interessanti, sulla logica dei followers di twitter.
Un’ultima precisazione va fatta sul nome scelto per il motore di ricerca tricolore: istella non rappresenta in alcun modo una parola dal suono anglofono. Non va ricondotto ai prodotti di casa Apple come iPod, iPad e iPhone. Istella e’ una parola del dialetto sardo che significa stella. Stella come guida di chi andava per mare e solo alle stelle si poteva affidare per tracciare la rotta, stella come corpo celeste che funge dunque da bussola. Niente a che vedere coi prodotti a stelle e strisce proposti dalla societa’ di Cupertino.
Non ci resta quindi che augurare buona fortuna a questo bel progetto italiano: ”Ajo’…. Unna istella je’ natta”!