La notizia che in questi giorni si è imposta su tutta la stampa di settore è che sono finiti gli IP. Ma cosa è accaduto veramente? Cerchiamo di spiegarlo qui.
In base ad una decisione che risale oramai a svariati mesi addietro, quando fossero rimaste da assegnare solamente 5 reti /8 (ovvero reti da circa 16 milioni di indirizzi ciascuna), IANAavrebbe cessato di ricevere nuove richieste di allocazione per ulteriori spazi di indirizzamento.
Le ultime 5 /8 sarebbero state quindi assegnate d’ufficio ai RIR, ovvero le entità che -a livello pressappoco continentale- provvedono a distribuire gli IP ai singoli provider:
* una ad ARIN
* una ad APNIC
* una a RIPE
* una a LACNIC
* una ad AFRINIC
Come conseguenza, lo spazio di indirizzamento IPv4 sarebbe stato dichiarato definitivamente esaurito dalle disponibilità di IANA, e una nuova era di Internet si sarebbe formalmente aperta.
Questo è accaduto nella giornata del 03/02/2011.
Da tale giorno RIPE (per quanto ci riguarda “territorialmente“) sarà in possesso di tutte le risorse IPv4 che mai otterrà. Alcune di queste sono ovviamente ancora inutilizzate e da allocare. Nel breve periodo, quindi, non cambierà poi molto: gli ISP continueranno ad operare IPv4 come han fatto finora, a richiedere nuovi indirizzi IP a RIPE man mano che ne necessitano di nuovi, e così via. Questo fino a quando c'è ancora disponibilità di IPv4, poi basta.
Secondo le proiezioni, gli indirizzi attualmente in possesso di RIPE sono sufficienti a soddisfare le esigenze degli ISP per approssimativamente 11 o 12 mesi. Il fatidico momento in cui gli IP saranno realmente finiti dovrebbe pertanto piazzarsi attorno al mese di gennaio 2012.
Da tale data, tutte le nuove risorse IP che verranno assegnate apparterranno alla famiglia IPv6, ovvero il protocollo di nuova generazione destinato ad affiancare (e, sul lungo periodo, soppiantare) l'attuale famiglia IPv4. Pertanto è opportuno che in tale data i fornitori di contenuti siano pronti per erogare servizi facendo uso del nuovo protocollo, mentre i fornitori di connettività dovranno aver approntato tutti i meccanismi necessari a consentire a nuovi clienti -dotati di soli indirizzi IPv6- di usufruire di servizi ancora erogati attraverso i vecchi indirizzamenti.
Ma, soprattutto, sarà necessario che tutti i tecnici che oggi si occupano -in varia forma- di reti informatiche provvedano ad aggiornarsi e a prendere confidenza con il nuovo protocollo e con le sue peculiarità.
fonte: www.spin.it