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L'ufficio pubblico va in digitale

Il nuovo Codice per l'amministrazione digitale Cad, versione aggiornata e rafforzata da un corredo di sanzioni e obiettivi certi rispetto al testo varato cinque anni fa da Lucio Stanca, prende la via dell'approvazione definitiva. Lo schema di decreto che attua la delega prevista dalla legge 69 del giugno 2009 ha incassato il primo sì del Consiglio dei ministri e ora passa all'esame del Garante della privacy, della Conferenza stato-regioni e delle commissioni parlamentari di merito. «Pensiamo di riportarlo in Consiglio entro un mese al massimo per l'ultima lettura - ha dichiarato Renato Brunetta - mentre i primi effetti si vedranno entro tre mesi, quando tutte le amministrazioni utilizzeranno soltanto la posta elettronica certificata per le comunicazioni che prevedono una ricevuta di consegna».

Il nuovo Cad è concepito dal ministro come il «secondo pilastro» del suo disegno più complessivo di modernizzazione della Pa, dopo il varo della riforma dei rapporti di lavoro nel pubblico impiego con le norme sulla trasparenza, la valutazione delle performance e i nuovi meccanismi di premio dei risultati. Il Codice fissa, in particolare, le tappe che tutte le amministrazioni dovranno seguire per allineare i propri assetti organizzativi e garantire la completa digitalizzazione delle attività entro il 2012.

Un obiettivo finale che coincide con la conclusione del Piano e-gov e l'esaurimento del budget stanziato nel 2008 circa 6 miliardi per l'adeguamento delle piattaforme software e della base Ict installata nella Pa. La transizione prevede che in ogni amministrazione venga istituito un ufficio unico responsabile della attività Ict senza incremento degli organici, la razionalizzazione di tutte le procedure e l'introduzione del protocollo informatico e del fascicolo elettronico.

L'implementazione del Cad passerà anche attraverso una serie di semplificazioni procedurali e di diffusione delle soluzioni tecnologiche e organizzative che sono risultate migliori in termini di produttività; a vigilare su questi processi sarà DigitPa ex Cnipa. Forte anche l'impegno previsto sul fronte sicurezza e dello scambio di dati tra amministrazioni, con l'obbligo tra l'altro di attivare piani di continuità operativa dei servizi in caso di calamità.

Notevoli i risultati previsti, in termini di minori oneri e di servizi più efficienti per i cittadini e le imprese che si rivolgono a un ufficio pubblico. Quando la digitalizzazione sarà a regime, ha spiegato il ministro nel corso della conferenza stampa convocata a palazzo Chigi, si otterrà una riduzione fino all'80% dei tempi per una pratica burocratica, mentre la posta elettronica certificata produrrà un risparmio di 200 milioni di euro l'anno solo per la riduzione delle raccomandate inviate agli utenti, mentre la dematerializzazione delle procedure produrrà complessivamente un abbattimento del 90% dei costi per la carta 6 milioni l'anno.

«La Pa digitale - ha concluso Brunetta - rappresenta uno dei punti qualificanti del programma di governo e siamo convinti che produrrà effetti importanti anche e soprattutto in termini di crescita economica. Ma visto che le cronache di questi giorni sono affollate di episodi di corruzione - ha poi aggiunto - mi piace sottolineare che una Pubblica amministrazione più efficiente e trasparente riesce a marginalizzare meglio i fenomeni corruttivi».


Fonte: Il Sole 24 Ore - 20 febbraio - D. Colombo


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