La scorsa notte alcuni siti web di diffusione di news americane sono state bersaglio di un attacco rivendicato da SEA (Syrian Electronic Army) come protesta nei confronti dell’immagine – a detto loro – fuorviante che i media statunitensi danno del regime di Assad da loro sostenuto.
Questi hacker filogovernati sono riusciti ad entrare in Melbourne IT ( societa’ che gestisce i domini delle testate, ndr) e da qui, procedere con l’oscuramento dei vari siti. L’attacco ha sfruttato una falla della sicurezza di Melbourne IT con un’azione di phishing, una volta inserito il maleware a mezzo mail sul web della compagnia, e’ stato possibile accedere a dati riservati dei clienti.
Sono inoltre entrati su vari profili social, in particolar modo su Twitter, per diffondere i propri messaggi. E’stato possibile catturare qualche frame prima che la situazione di normalita’ fosse ripristinata.
Nonostante il carattere talvolta ironico di questo gruppo di cyber pirati i loro attacchi utilizzano sistemi di maleware con Ddos e phishing molto sofisticati, quindi nonostante la (probabile) giovane eta’ degli attivisti membri, SEA e’ ad oggi considerato una delle 10 crew di hacker piu’ efficaci e capaci al mondo.
L’attacco e’ stato tempestivamente contrastato, resta il fatto che stanotte sono stati violati il New York Post, Twitter el’ Huffington Post, ma qualche mese fa la news diffusa dagli SEA sul sto della Associated Press su un attacco alla Casabianca in cui sarebbe stato ferito Obama, fece perdere all’indice Dow Jones 150 punti.
Nel corso degli ultimi mesi hanno tremato anche i siti di Al Jazeera, del Washington Post, l’ Independent, e anche qualche profilo twitter hackerato talvolta in modo molto goliardico.
