Due hacker ucraini hanno avuto accesso per almeno un anno ai sistemi informatici della Securities and Exchange Commission, l’autorità di borsa americana.
Penetrando il database EDGAR (utilizzato dalle società quotate a Wall Street per caricare comunicati stampa, report trimestrali e annuali e altri file, prima che questi vengano resi pubblici), hanno potuto trafugare oltre 100 mila comunicati e documenti riservati, per poi rivendere le informazioni ad una rete di decine di trader distribuiti tra Stati Uniti, Ucraina e Russia.
I profitti illeciti ricavati con operazioni ‘short’ sulle aziende vittime del cybercrime sembrano ammontare ad oltre 100 milioni di dollari, mentre i profitti illeciti dei due hacker ucraini – incriminati dalla Corte di Giustizia – supererebbero i 4,1 milioni.
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