La privacy dei dipendenti e' sacrosanta. Sulla base di questo punto fermo, la Cassazione ha convalidato la legittimita' del licenziamento per 'culpa in vigilando' inflitto ad un dirigente della Helitalia Spa, colpevole di avere sottoposto i suoi dipendenti ad un test attitudinale "non ispirato da criteri scientifici" ma volto a scavare nell'intimo dei suoi lavoratori, avendo commissionato i test ad una associazione religiosa "che aveva turbato non poco i lavoratori" invadendo la vita privata e "causandone un condizionamento negativo".
Secondo la Suprema Corte, il licenziamento e' legittimo in quanto non e' assolutamente volto a discriminare il credo religioso, come sostenuto dalla difesa del dirigente Gianluca V., ma, come ha sottolineato la Corte d'appello, "il dato dell'appartenenza della associazione che aveva approntato i test somministrati ad un particolare orientamento etico religioso risulta preso in considerazione nella misura in cui lo stesso si era riverberato negativamente nel contesto aziendale, suscitando l'indagine conoscitiva condotta dalla societa' reazione tra i dipendenti, turbati per il carattere invasivo dei test nei riguardi della loro vita privata e per il condizonamento negativo derivatone".
fonte: libero-news.it