Dopo l’ammissione di Amazon, arriva anche quella di Google: come sospettato da tempo, i comandi che impartiamo a Google Assistant vengono ascoltati da un team di dipendenti del colosso di Mountain View.
Ma stando a quanto affermato da un giornalista di VRT News (che avrebbe avuto accesso, attraverso un’azienda partner di Google, a oltre mille registrazioni di comandi vocali), questo non accade solo quando l’assistente vocale viene attivato dal comando ‘Ok, Google’: fra le registrazioni vi sarebbero anche conversazioni captate a caso e contenenti dettagli utili ad identificare le persone.
Qual è l’obiettivo di tutto ciò? Chiaramente, l’ascolto ‘umano’ è volto a rendere sempre più preciso il riconoscimento vocale, identificando anche i diversi accenti attribuibili ad una stessa lingua. Come spesso accade, ciò avviene a spese della privacy degli utenti.