I correttivi del Garante sulla Privacy ai controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate
«Stiamo consentendo all’Agenzia delle Entrate di ottenere ed incrociare informazioni al di là delle normali funzioni di un soggetto incaricato al controllo ai fini fiscali».
A puntualizzare sul Decreto Salva Italia è il Garante sulla Privacy Francesco Pizzetti, secondo il quale tutto questo è «accettabile» solo in virtù della lotta all'evasione fiscale, ma a risultati raggiunti bisognerà pensare al «rientro da una forma di controllo così incisiva».
L’Autorità Garante per la Privacy esprime quindi il suo parere favorevole allo schema di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che definisce le modalità con le quali le banche dovranno comunicare, a fini di controllo fiscale, le informazioni relative ai conti correnti bancari (saldo iniziale e finale e gli importi totali degli accrediti e degli addebiti di tutte le operazioni effettuate).
Il Garante per la Privacy ha evidenziato che non è in discussione l’esigenza di disporre delle informazioni necessarie per l’azione di contrasto all’evasione fiscale, ma ha rilevato che l’ingente flusso di dati e la loro concentrazione presso un unico soggetto rende indispensabile l’adozione di severe misure di sicurezza a tutela della privacy, sia per la trasmissione dei dati che per la loro conservazione.
Per questo motivo il Garante per la Privacy ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di integrare lo schema con una dettagliata serie di misure di sicurezza necessarie alla protezione dei dati dei cittadini italiani.
In particolare le banche e gli operatori finanziari dovranno adottare meccanismi di cifratura per tutti i passaggi interni ed aggiornare costantemente i sistemi operativi, i software antivirus ed i sistemi antintrusione. Tali soggetti dovranno preoccuparsi di limitare l’accesso ai file solamente ad un numero ristretto di incaricati e prevedere la loro eventuale conservazione solo in forma cifrata.
Da parte sua, l’Agenzia delle Entrate dovrà predisporre canali telematici adeguati alla comunicazione di una elevata quantità di dati, privilegiare l’interconnessione diretta con i sistemi informativi di banche e istituti finanziari ed adoperarsi per fornire agli operatori finanziari le indicazioni e gli accorgimenti necessari per la predisposizione dei file da inviare.
I tempi di conservazione dei dati presso l’Anagrafe Tributaria dovranno essere specificati. Una volta scaduti i tempi, i dati dovranno essere soggetti a cancellazione automatica.
Nella foto: Il Garante per la Privacy Francesco Pizzetti
Il Garante si è quindi riservato di effettuare una verifica preliminare sul provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate con il quale saranno definiti i criteri e gli specifici tipi di dati che saranno usati per l’elaborazione delle liste di contribuenti a maggior rischio di evasione.
Ferma l’adozione delle misure di sicurezza indicate, il Garante ha dato così via libera alla piena e completa attuazione del decreto “Salva Italia” nella parte in cui incrementa i dati a disposizione dell’Agenzia delle entrate per la lotta all’evasione fiscale.