Industry 4.0: 5 punti per sviluppare le aziende italiane
La ricetta per sviluppare l'Industry 4.0 italiana e colmare il Digital Divide tra l'Italia e gli altri paesi è stata presentata dalla commissione Attività produttive della Camera meno di una settimana fa e contiene 5 punti chiave per incrementare la digitalizzazione del settore produttivo italiano.
L'Industry 4.0, industria 4.0 o la quarta rivoluzione industriale, è il modello evolutivo delle tecnologie industriali aziendali verso cui si stanno orientando i maggiori paesi industrializzati al mondo. L'Industry 4.0, nello specifico, riguarda l'utilizzo di strumenti connessi all'interno dell'azienda e lungo la filiera produttiva, la raccolta di dati da parte dei sistemi industriali e i servizi cloud dedicati alle imprese.
Secondo quanto emerge dallo studio svolto dalla commissione, attualmente l'Italia investe tra i 10 e i 12 miliardi di euro nel settore della digitalizzazione (vale a dire il 10% del totale degli investimenti industriali), a fronte di un valore di settore pari a 1,2 miliardi di euro. Per il 2016 è previsto un'incremento degli investimenti e, secondo lo studio, la situazione dell'Italia sembra buona e in rapido miglioramento, sebbene resti ancora ampio il divario digitale che separa il belpaese dai maggiori paesi industrializzati che investono molto in questo settore, quali Usa, Inghilterra, Germania e Giappone.
Il piano presentato dalla commissione avrebbe lo scopo quindi di eliminare gli ostacoli che impediscono all'Italia di emergere come paese all'avanguardia in questo settore e, di conseguenza, aumentare la sua competizione sul mercato.
Il piano per lo sviluppo dell'Industry 4.0, che si sviluppa in 5 punti, riguarda:
- una governance tra settore pubblico e privato: prendendo come esempio il modello tedesco della Piattaforma 4.0, l'idea sarebbe quella di realizzare una governance tra i due settori con una regia direttiva guidata dalla presidenza del Consiglio e dal ministero dello Sviluppo, in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, dell'Economia e con rappresentanti dal mondo imprenditoriale, sindacale e scentifico.
- la banda ultralarga: la strategia relativa alla banda ultralarga è già in atto, ma il piano prevede una spinta in avanti per portare a termine la strategia nel minor tempo possibile. L'obiettivo del governo è quello di assicurare la connessione a 100 megabit ad almeno l'85% della popolazione entro il 2020. Dovrebbe comunque essere considerato come punto di partenza per una copertura maggiore nel lungo termine, se si considera che paesi come gli Usa, la Corea del Sud e la Germania hanno già progettato connessioni superiori a un gigabit.
- la formazione delle competenze digitali: altro punto fondamentale, riguarda lo sviluppo di competenze specifiche del mondo digitale che rivestono grande importanza nell'Industry 4.0. L'idea del progetto è di investire in queste competenze a partire dal basso, dalle scuole, fino a salire verso i management delle piccole e medie imprese. Si parla anche di riqualificare il personale a rischio a causa delle competenze obsolete e di recuperare la gran quantità di Neet (chi non è impegnato con il lavoro o con lo studio)
- una maggior interazione tra imprese e centri di ricerca pubblici: migliorare il trasferimento tecnologico prendendo spunto da paesi quali Inghilterra, Giappone e Usa.
- una maggior tutela del made in Italy: un maggior investimento nella digitalizzazione e nell'Industry 4.0 renderebbe le aziende italiane più concorrenziali sul mercato internazionale.