Qual è la situazione del B2B digitale italiano?
Il 2016 si riconferma come l'anno degli investimenti sulle tecnologie digitali sulla digitalizzazione dei sistemi aziendali. Gli investimenti in questo settore hanno visto una crescita del 2,1% delle spese aziendali, che confermerebbe la tendenza cominciata già l'anno scorso con un +1,8% dopo la crescita zero del 2014.
I settori di punta sono rappresentati da:
- finanza, banche e assicurazioni (+3,4%)
- energia e utilities (+4,3%)
- trasporto di merci e persone (+3,7%)
- sanità (+3,6%)
Anche il settore manifatturiero ha visto un incremento degli investimenti sul settore digitale: +2,5% sulla media.
Dati che dipingono una situazione digitale italiana in crescita, grazie anche al recente obbligo di adozione della fatturazione elettronica dal parte della Pubblica Amministrazione. Tuttavia, i numeri per rendere l'Italia e il settore produttivo nazionale concorrenziali sono ancora distanti.
Attualmente, il mercato del b2b digitale si aggira sui 260 miliardi di euro. All'incira il 10% del totale dei rapporti commerciali dell'Italia, che tocca cifre intorno ai 2.700 miliardi. E circa 650.000 aziende hanno intrapreso la strada della conservazione digitale, contagiate dall'obbligo della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Ciò nonostante, la maggior parte delle Pmi non ha ancora intrapreso la strada dell'innovazione digitale per vari motivi: le difficoltà derivanti dalla gestione del cambiamento, l'avversione verso la novità, la difficoltà nel cambiare il modo di lavorare e la complessità della normativa burocratica riguardante la digitalizzazione (a questo proposito, qualche giorno fa è stato presentato il nuovo piano per rilanciare l'Industry 4.0 italiana).
Oltre a questi motivi, grava molto il fatto di non comprendere bene cosa comporta la digitalizzazione e i vantaggi che può portare all'azienda che ne fa uso. Se pensiamo alla fatturazione elettronica e al costo per ogni fattura emessa in questa maniera, si può registrare un risparmio tra i 5,5 e i 8,2 euro. Per quanto riguarda la gestione completa dell'intero ciclo, dall'ordine all'incasso, il vantaggio diventa notevole: tra i 25 e i 65 euro per ciclo.
La sfida delle imprese italiane è rappresentata quindi dall'innovazione digitale, per diventare competitive nel mercato unico europeo. E le priorità per vincere questa sfida devono riguardare la digitalizzazione dei processi aziendali e la gestione elettronica dei documenti e dei flussi di lavoro.